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Album

Regina su di me

22 Aprile 2024

Con questo nuovo singolo, che segue “Lasciami cadere”,  Lisa Manara intreccia le corde della sua anima, svelando il dialogo interiore con quella che definisce “Regina”, una metafora potente del disturbo alimentare dell’anoressia che ha segnato un capitolo oscuro della sua vita circa un decennio fa.

”La Regina, è “seduta, accanto a me, spettatrice silenziosa”, spiega l’artista. “Appare come una figura maestosa, affascinante, capace di dare l’illusione di una sicurezza, di non essere sola, di essere potente. Ma allo stesso tempo rende dipendente, priva di ogni forza. Plagia e detta regole e abitudini che finiscono per annullare ogni slancio vitale asservendo ogni azione quotidiana al mantenimento di questa nuova identità. Nel ritornello c’è la promessa che mi feci quando pian piano uscii da questo vortice e recuperai i pezzetti di me che avevo quasi dimenticato”.

La composizione nasce dalla collaborazione con Youssef Ait Bouazza, la cui idea melodica ha fornito il terreno fertile su cui il testo di Lisa ha preso forma. Federico Squassabia, con il suo pianoforte sordinato, arricchisce l’arrangiamento con una sequenza di note che fluiscono in dettagli elettronici, mentre i cori armonizzati rafforzano il dialogo tra Lisa e la sua “Regina”, un’entità che, pur essendo fonte di illusoria potenza, rivela la sua natura soffocante e restrittiva.

“Regina su di me” si distingue non solo per il suo profondo significato ma anche per l’intima produzione che mira ad esplorare le dinamiche della vulnerabilità e della resilienza. Il singolo è un promemoria del potere trasformativo dell’arte e della musica, veicoli attraverso cui Lisa Manara trasmette il messaggio che, nonostante le battaglie interne, è possibile ritrovare la propria forza e ricomporre i frammenti di sé.

L’Urlo dell’Africanità

21 Aprile 2015

“Un itinerario di viaggio che attracca alle banchine di svariati Paesi, inondati dalle musiche viscerali che parlano la lingua e la cultura della gente che li vive. Dal jazz del Sudafrica, ci si avvia alla scoperta delle morne capoverdiane, si balla sopra i ritmi ipnotici nordafricani e si arriva poi a sondare il terreno del groviglio delle influenze della musica afroamericana, sempre sfruttando la forma canzone, che nei concerti viene portata ad una dimensione più istintiva e libera.

Un canovaccio musicale che si appella alle grandi voci di Miriam Makeba, Nina Simone, Cesaria Evora, Fatoumata Diawara, Abbey Lincoln rievocate dalla splendida ed espressiva voce di Lisa Manara, accompagnata da musicisti del calibro di: Aldo Betto, Federico Squassabia, Paolo Rubboli e Fabio Mazzini. Il concerto può essere in Duo (voce e chitarra), Trio (voce, tastiere/basso sinth e batteria) o Quartet (voce, chitarra, batteria e tastiere/basso)”.

Lasciami Cadere

16 Agosto 2013

Arriva in radio e sulle piattaforme digitali, dal 5 maggio, il mio nuovo singolo: “Lasciami Cadere”, un brano evocativo che incornicia una vocalità libera e istintiva che sembra provenire dalle profondità della Terra.

“Lasciami Cadere” rappresenta per me un brano iniziatico, un lasciarsi andare verso quel nuovo che segna, allo stesso tempo, un eterno ritorno. Non soltanto perché è la prima uscita di un brano scritto da me, ma perché richiama due temi importanti: da una parte il rapporto con il padre, figura fondamentale per la crescita di una bambina; dall’altra la presenza del pianoforte che volevo fosse protagonista, strumento con il quale compongo e grazie al quale ho incontrato la musica all’età di 4 anni.

Ed è proprio il pianoforte lo strumento centrale che fa da contrappunto alla mia voce ricca di sfumature, che accompagna in modo delicato le parole del testo. L’idea è quella di recuperare la primordiale natura del brano vestendolo di pochi ulteriori dettagli per mantenere la sua essenza originale.

Un brano personale e autobiografico, dalle immagini volutamente caotiche e frammentate, che rievocano la sensazione vissuta in un dato periodo della mia vita per il rapporto ambivalente con il padre, figura che per una ragazza rappresenta l’incontro con il mondo esterno, un ponte per la conquista della vita a cavallo tra la famiglia e la società. Al centro l’equilibrio precario tra vicinanza e lontananza, l’uno il riflesso dall’altro e da cui ci si vuole affrancare. Si tratta di un amore che vuole trasmetterci protezione ma che a volte finisce quasi per soffocare la nostra individualità quando l’unica cosa che vorremmo è poterci sentire liberi di essere, di sbagliare e anche di cadere per imparare a rialzarsi.

Scrivere questo brano, potente e suggestivo, è stato per me come cucire, legare assieme i ricordi e le emozioni e farne un intero restituendo forma alle cose.

Le canzoni sono incontri, la stessa canzone può parlarci in modo diverso a seconda del periodo che viviamo perché ci evolviamo e quello che decidiamo di assorbire dal mondo sarà sempre differente in ogni momento del nostro percorso.

Videoclip

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